martedì 23 ottobre 2007

Col sangue agli occhi

Ricordo una canzone dei Fratelli di Soledad che si intitolava così. Era un'apologia della vita difficile, ancor più che spericolata. Io invece sto col sangue agli occhi e non ne posso più. Sto scollinando dai 30 ai 40 e l'unica certezza resta la precarietà. Eccomi, dopo un 60/60 al classico-laurea in fisica teorica-dottorato in neuroscienze-post doc e docenze in nero- costretto a partire per Helsinki per dare un senso al mio lavoro. Maledetti. Voi che campate a scrocco sulle spalle di chi si fa il culo e non ha amici potenti. O un padre che ti infila in banca. Maledetti voi Ricucci con la vostra laurea presa grazie ai punti Miralanza. Maledetti i personaggi televisivi e chi li ha creati. Le venti famiglie che regnano sullo stivale dal dopoguerra in poi. Quelli che ti chiudono posteggiando in seconda fila. Tutti i millantatori disonesti magnaccia che rendono il vivere in Italia sopravvivenza e nulla più. Me ne vado. Ma tornero'. Io son d'un'altra razza e verrò a cercarvi. Io parto ma I LATITANTI SIETE VOI....